venerdì 15 gennaio 2010

Fratello cannibale maestro d'amore



“Fratello cannibale maestro d’amore” è la storia agrodolce, satirica, appassionata ed irriverente di Bernardo, un uomo che all’apice del successo abbandona ciò che ha conquistato in nome di un Amore non comunemente inteso, ma eccezionalmente grande, prodigiosamente vivace, al punto da far vacillare l’ottusa arroganza di una società molto - poconon” violenta.

La storia inizia quando Bernardo, non riesce più a trattenersi dal mostrare al mondo ciò che realmente è: una persona in cui vibra un pericolosissimo, travolgente, profondissimo ed imbarazzante desiderio di amare. Dal momento in cui egli si rivela agli altri in quanto tale, le persone cominciano a depredarlo di ogni suo bene, cercando infine di ucciderlo, mettendo mano ai freni della sua lussuosa Maserati. L’incidente, risparmiandolo dalla morte, lo condanna al coma per un anno. Bernardo, vegetando su un lettino d’ospedale, produce un’incessante attività onirica che lo riporta alla sua passata inesistenza, rendendolo infine consapevole di ciò che è stato e di ciò che intende diventare.

Lo spettacolo ha inizio la notte del risveglio. Bernardo sogna di essere processato da una fantomatica giuria presieduta da un suo alter ego in tenuta da golf che, assistito da un giudice a latere di singolare faziosità, si trova a valutare l’idoneità dell’imputato riguardo alla sua eventuale reintegrazione in questo mondo (con relativo risveglio dal coma). Mondo dal quale - questo il capo d’accusa - egli ha deliberatamente scelto di allontanarsi.

Lo spettacolo attraversa tutti i toni del comico, della satira, del vaudeville, del grottesco, del drammatico, della ricerca, della poesia. I personaggi che popolano i sogni di Bernardo sono ebbri di sé, voluttuosi e multiformi, eccentrici e capricciosi quali solo un sogno bizzarro e svincolato dalle categorie dell’intelletto può generare. Attraverso l’eccesso però, attraverso l’irriverenza questa apparente boutade divarica le coste di una ferita aperta sulla follia contemporanea che in Bernardo percepisce il nascere della più pericolosa delle tentazioni: amare.


Lo spettacolo, scritto e diretto da Eduardo Fiorito, si avvale di una scenografia interattiva con le scelte musicali e la recitazione degli attori. I fondali sono composti da sipari semitrasparenti su cui vengono proiettate le tranche della vita che il protagonista ricorda, immagina, rivive, deforma. Vi è quindi una soluzione forte di interazione dinamica fra linguaggio teatrale e cinematografico. Il supporto filmico non è, in questo caso, puramente decorativo ma ha una funzione eminentemente narrativa e fondamentale perciò allo svilupparsi logico della trama.



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